Progetto -   aeroporto di Sibari - commenti e risposte sulla pagina Facebook
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Post dalla pagina facebook Sibari aeroporto 》 ....... li 20-09-2022.

https://www.facebook.com/Sibari-Aeroporto-108450980759459

Buon giorno amici della Sibaritide.

A completamento di quello che ho esposto a più riprese sulla necessità della infrastruttura aeroportuale e dei poli tecnologici annessi al nodo strategico di Sibari che si dovrebbero sviluppare nell’ambito della realizzazione del progetto, visto il dilagare di tante opinioni a macchia di leopardo apparentemente scollegate e scoordinate tra di loro, risulta altrettanto necessario comprendere alcuni concetti fondamentali.

Un progettista ha il compito non solo di inquadrare il suo progetto nel contesto locale, ma di comprendere bene anche quali sono i suoi effetti nel contesto globale.

Molti errori nascono spesso proprio perché non si riescono a comprendere bene le relazioni tra questi contesti e la relazione tra cause ed effetti.

Immotivatamente ed irrazionalmente esiste una opinione serpeggiante, soprattutto qui nel meridione, che inquadra l’aeroporto a Sibari e la sua realizzazione come un’opera che può inficiare lo sviluppo di altre zone, come se sviluppando Sibari come centro strategico venissero meno le prospettive di sviluppo degli altri centri.

Diciamo subito e molto chiaramente che è bene se le popolazioni incominciano a comprendere che lo sviluppo di un posto dipende in primo luogo dai suoi abitanti e dal loro comportamento.

Eventuali altre cause di mancato sviluppo vanno ricercate ed individuate obiettivamente senza accusare altri immotivatamente e visto che ci viene rivolta ricorrentemente questa notazione, noi ci permettiamo di rispondere regolarmente :

Alle città di Reggio Calabria, Crotone e Lamezia Terme, non avete motivo di temere se Sibari aspira a diventare una città del sole, piuttosto DOVRESTE OCCUPARVI DI METTERE AL LORO POSTO QUELLI CHE IMPEDISCONO A VOI DI DIVENTARE DELLE CITTA’ DEL SOLE.

INVITO INOLTRE TUTTI I CALABRESI in primis a uscire da questa posizione di contrapposizione in cui una città si mette ostinatamente senza motivi validi a contrastare un’altra città per non si sa quale atavica paura, perché questo atteggiamento è deleterio, falso e sta impedendo lo sviluppo di tutto il mezzogiorno.

Allo stesso modo bisogna capire bene che in una società civile e in un corpo statale e nazionale sano un territorio non contrasta o danneggia un altro territorio, ma fa la sua parte per il funzionamento corretto di tutto il sistema Stato e sostiene e sopperisce l’eventuale mal funzionamento temporaneo di una zona mettendo a disposizione le proprie risorse per il tempo necessario.

Eventuali altre posizioni contrastanti assunte da un territorio nei confronti di un altro all’interno di uno stato e di una nazione sono da considerarsi anomalie, poiché non ha senso andare contro se stessi o che una parte vada contro un’altra parte, facendo tutti parte dello stesso insieme.

Voglio spiegare a chi non è in grado di leggere e comprendere con la dovuta accortezza un progetto, che l’aeroporto della Sibaritide non deve togliere quote di volo a Lamezia Terme, a Crotone o a Bari, ma deve solamente servire il suo bacino d’utenza e dare anche a chi si trova in altre parti del mondo la possibilità di spostarsi e spostare le proprie merci direttamente in questo luogo.

Poi, nella sana logica dello Stato unitario in cui ogni zona ha la sua giusta funzione, ognuna di queste zone coopera con le altre intelligentemente per far funzionare bene l’intero sistema Stato.

Punto.

Se si osserva con attenzione anche quel piccolo elaborato esplicativo che ho proposto e cioè il piano strategico semplificato, che indica sommariamente le rotte di collegamento aereo (che si possono in ogni caso migliorare e ampliare), si capisce senza ombra di dubbio che l’obiettivo del progetto e della realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide non è quello di sopprimere questo o quello scalo o questo o quel volo, ma di far collaborare tutti gli scali e tutte le zone in modo ottimizzato, soprattutto in un contesto e in una realtà che si sta avviando verso un futuro in cui il trasporto aereo assume sempre maggiore importanza ed è in continua espansione.

Da tutto ciò possiamo capire bene che il numero delle piste richieste in futuro sarà sempre maggiore di quelle attuali e il problema di chiudere questo o quello scalo proprio non si pone.

Infatti come potete constatare osservando bene l’immagine semplificata proposta, c’è anche il collegamento giornaliero tra
Sibari - Piscticci – Scalea;

Lamezia terme –Crotone;

Reggio calabria – Locride (lo scalo nella Locride manca e anche questo va realizzato).

Si pone invece la questione che siamo in notevole ritardo nella costruzione delle infrastrutture e in queste condizioni non riusciamo e non riusciremo ad intercettare sia le nuove prospettive di crescita che le nuove potenzialità che la tecnologia ci offre.

Qui sta la responsabilità o la irresponsabilità della classe dirigente e della classe politica attuale, per cui a nostro modesto avviso chi non capisce o fa finta di non capire questi elementi basilari della logica va da se che non è capace di assolvere ai compiti che si prospettano davanti a noi e questo ci richiama al dovere di richiamare alla responsabilità anche in questo momento.

Ricordo a tutti che i disastri dell’irresponsabilità (che non appartengono solo ad un partito o a un gruppo politico) si stanno manifestando in maniera forte e dolorosa e la tragedia dell’inondazione nella regione Marche è solo uno dei tantissimi casi di incapacità che si cerca maldestramente di coprire con l’espressione del solito evento atmosferico eccezionale imprevedibile, che ai nostri giorni assume contorni ridicoli in presenza di capacità, mezzi e risorse in grado di risolvere benissimo queste calamità potenzialmente pericolose.

Invito tutte le forze politiche a rendersi conto che se non agiamo con la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie adatte al nostro tempo e quindi con la costruzione e l’ammodernamento dei centri strategici e dei poli tecnologici associati, in futuro potremo avere problemi ancora più grossi.

Certo è che prima bisogna capire bene cosa è un centro strategico e dove sono i nodi strategici in Italia.

Dobbiamo incominciare a chiederci se possiamo permetterci di avere un comportamento di leggerezza, dissennato e sconsiderato, che purtroppo troppo spesso ci porta a selezionare e preferire anche e solo amministratori mediocri e inadatti sia al ruolo politico che governativo.

I disastri che stanno accadendo ci richiamano alla serietà e ci indicano che è necessario ed è ora che ogni individuo si renda conto di ciò che fa e prenda piena coscienza del pericolo che produce sia l’ignoranza che la cattiva intenzione.

Da parte mia, da anni, espongo la necessità della visione sia locale che generale e che l’azione vale più dell’inazione e che stare fermi senza attrezzarsi per il futuro non può che giocare a nostro sfavore e tutti i fatti che stanno accadendo lo stanno dimostrando continuamente.

Continuare a sentire ancora, anche da personaggi istituzionali e della politica, che le infrastrutture come l’aeroporto di Sibari non servono, a mio modesto avviso significa che esiste una zona di forte ignoranza ed impreparazione nella nostra società.

Bisogna capire bene quali parti del sistema sociale ed economico può intaccare e danneggiare una intenzionalità così retrograda, poco costruttiva e poco propensa alla prevenzione, perché se poi i risultati diventano quelli catastrofici assimilabili ai disastri atmosferici odierni, allora anche tutti i calabresi e i lucani devono porgere maggiore attenzione al significato e alle conseguenze di certe dichiarazioni, per rendersi meglio conto di quello che sta succedendo e dell’importanza che assumono gli amministratori che stiamo scegliendo, soprattutto per evitare di continuare a vivere anche nei prossimi secoli nelle stesse condizioni di arretratezza.

Vi ricordo che i nostri candidati sono

Gianni Papasso - alla camera

Francesca Dorato - al senato

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Stamati Domenico Basile



Anna Maria Brunetti

Ma chi è la voce narrante? L'aeroporto in persona?

Sibari Aeroporto

Buona sera Anna Maria Brunetti

Sono una persona, mi chiamo Domenico, il cognome di mia madre è Basile e quello di mio padre Stamati.
Sono nato a Plataci l’8-06-1960 e qui risiedo da sempre.

Faccio la libera professione di geometra da 40 anni e cerco di imparare a studiare.

Mentre il luogo si manifesta, chi è predisposto all’ascolto e all’osservazione può ascoltare e vedere.

Questo è il parco culturale della Sibaritide e chi vuole può accedere alle sue memorie ed al suo inconscio.

Da Plataci, ogni mattina, appena alzati e svegliati dal sonno notturno, di fronte appare il mare.

Lo Jonio e la pianura di Sibari sono li davanti ed un libro aperto parla e dice:

Non servono briciole, perché ci sono diritti e doveri.

Punto.

Questa città dormiente sorge, ma è nascosta nel tempo.

C’è qualcuno ed allora si sente il ferro scorrere nel sangue, insegna tutto quello che si vuol sapere e chi ascolta, prende nota e cerca di essere un buon studente.

Il territorio si esprime e allora parla anche l’aeroporto e l’umile studente, scrive, disegna e progetta.